rischio polveri sicurezza lavoro

I datori di lavoro hanno l’obbligo di garantire ai lavoratori un ambiente di lavoro salubre e sicuro. Per farlo hanno a disposizione il decreto legislativo 81/08 che fornisce informazioni su come elaborare una corretta valutazione dei rischi, in particolare su come individuare i pericoli e come prevenirli o porre rimedio.

In base al settore di attività dell’azienda devono essere presi in considerazione tipologie di rischio specifico oltre ai rischi più “comuni”, come il riscio antincendio.

Tra le varie tipologie di rischi specifici rientrano il rischio chimico e il rischio fisico. Fanno parte di questa categoria i rischi per la salute legati all’inalazione o contatto con polveri pericolose.

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Esistono diverse tipologie di polveri con effetti, quindi, molto diversi sull’organismo sulla salute.

Rientrano nella categorie di polveri le particelle solide quali:

  • polveri derivate dalla macinazione o dal taglio di materiali solidi;
  • alcune tipologie di fibre di tipo sintetico o naturale;
  • alcuni i fumi generati dalla combustione.

Particelle e fibre si differenziano per dimensione e peso, e anche fra loro vengono distinte attraverso un’unità di misura differente:

  • la concentrazione delle particelle nell’aria viene misurata in mg/m3;
  • la concentrazione delle fibre nell’aria viene misurata in ff/l o ff/cm3.

Dal punto di vista legislativo la normativa di riferimento da usare come guida per valutare il rischio legato all’inalazione delle polveri è sempre il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, Dlgs. 81/08, integrato con il Dlgs. 106/09 e allegati. In particolare, l’allegato XLI:

  • la norma UNI EN 481:1994 tratta il tema della diffusione delle polveri nell’ambiente di lavoro, definendo la misurazione delle stesse in frazioni;
  • UNI EN 689 1997 fornisce una guida per valutare l’esposizione al rischio inalazione di polveri;
  • la norma UNI EN 482:1998 stabilisce i requisiti e le prassi per la misurazione degli agenti chimici presenti nell’ambiente di lavoro;
  • la norma UNI EN 1076:1999 e UNI EN 1231 1999 regolano la gestione dei Tubi di assorbimento per l’individuazione dei gas e dei vapori negli ambienti di lavoro, impostando i Requisiti minimi e i metodi di prova.
  • la norma UNI EN 1540:2001 definisce la terminologia;

L’allegato XLII espone l’elenco di tutte le sostanze, i preparati e i processi, mentre l’allegato XLIV fornisce un elenco dei lavori che espongono il personale a sostanze pericolose quali:

  • industrie alimentari e agricole;
  • settore sanitario e post mortem;
  • laboratori clinici e diagnostici, compresi i laboratori di diagnosi microbiologica e i laboratori veterinari;
  • settore smaltimento rifiuti;
  • settori di depurazione e scarico delle acque.

Il pericolo delle polveri è dato dalla capacità di queste di disperdersi nell’aira e, se il loro diametro è inferiore a circa 4 m3, sono pertanto in grado di entrare penetrano negli alveoli polmonari.