La normativa per la tutela del lavoratore dai rischi derivanti dall’esposizione a rumore richiede che il datore di lavoro si adoperi per l’eliminazione o la riduzione al più basso valore tecnicamente possibile del rumore in ambiente di lavoro, proponendo la sostituzione di macchinari e/o procedure obsolete o particolarmente rumorose. Solo nei casi in cui è impossibile l’eliminazione della fonte di rumore allora il datore di lavoro è chiamato ad eseguire la valutazione dell’esposizione e quindi la valutazione del rischio per comprendere come, e in quale misura, il lavoratore è esposto, e conseguentemente a quali rischi per la salute potrebbe essere soggetto.
Come per ogni altro rischio la normativa richiede che in caso di presenza di condizioni rischiose vengano adottate prima tutte le misure collettive di tutela (insonorizzazione di macchinari, separazione ed insonorizzazione di macchinari e/o procedure rumorose) e solo qualora i livelli di rumore ambientale risultassero ancora al di sopra dei valori consentiti dalla legge allora andranno forniti dei Dispositivi di protezione individuale (tappi auricolari, cuffie,…).
Ricordiamo in ultimo che il legislatore richiede al datore di lavoro di tenere in considerazione l’eventuale presenza di persone maggiormente sensibili ad una esposizione a rumore (donne in gravidanza o minori).